Ci Xi

(1835, † Pechino, 1908). Imperatrice reggente cinese. Giunta e rimasta al potere attraverso complesse vicende della famiglia imperiale, si trovò a reggere la Cina in un periodo di drammatica decadenza, senza aver ricevuto un’adeguata formazione politica, contando solo sulla propria cinica astuzia. Dovette accettare gli umilianti e dannosi trattati con gli stranieri, rifiutò di sostenere pratiche finanziarie razionali o un rinnovamento del sistema istituzionale e amministrativo. Fu anzi protagonista della repressione violenta del movimento riformista che nel 1898 aveva tentato, con il sostegno del giovane imperatore Guangxu, una trasformazione ispirata a quella del Giappone Meiji. Strumentalizzò e appoggiò la rivolta dei boxer (1900) e si scontrò con le potenze straniere, che nel 1901 imposero alla Cina un trattato che ne annientava l’autonomia politica e finanziaria. Dopo il 1906 subì l’introduzione di limitate riforme sostenute dalle potenze straniere, ma rivelatesi contraddittorie: morì pochi giorni dopo l’imperatore Guangxu, che aveva privato del potere e relegato in condizioni inumane.