ciclo economico

Unità che contraddistingue l’andamento delle economie di mercato, nella quale si succedono una fase di espansione e una di recessione (di durata e intensità diseguali), inframmezzate da un punto di svolta superiore (crisi) e uno inferiore (ripresa). L’esistenza di fluttuazioni nell’attività economica del capitalismo è ormai acquisita, anche se vi sono varie tipologie e interpretazioni delle caratteristiche dei cicli. La prima approfondita analisi del carattere ciclico delle crisi economiche si deve al francese Clément Juglar, che nel 1860 teorizzò l’esistenza di cicli di media durata. Nel 1926 il russo Nikolaj Kondratiev sviluppò il concetto di “onde lunghe” (circa 50 anni), che fu inserito da Schumpeter in una teoria delle congiunture e crisi in cui le onde lunghe coesistono con cicli medi, a loro volta suddivisi in fasi triennali di prosperità e depressione. Soggette a notevoli variazioni, la durata e l’intensità dei cicli si possono misurare in base alle variazioni del prodotto interno lordo e dei livelli di occupazione, credito, investimenti e produzione. Con la lunga fase di prosperità successiva alla seconda guerra mondiale le teorie cicliche persero di interesse, ma riemersero con la recessione internazionale iniziata nel 1973.