centrismo

Formula politica che caratterizzò i governi della repubblica italiana al tempo delle prime due legislature, tra il 1948 e il 1958. Si fondò sull’alleanza tra la DC, che alle elezioni politiche del 18 aprile 1948 aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, e i partiti minori di centro, il PRI, il PLI, il PSLI (PSDI dal 1951). La coalizione, guidata da Alcide De Gasperi, che diresse i tre governi della prima legislatura, era unita dal comune anticomunismo e dalla scelta filoamericana nel periodo della guerra fredda, ma poco omogenea nella determinazione degli indirizzi di governo. Il PRI, il PSDI e le correnti progressiste della DC volevano imprimere alla ricostruzione postbellica un orientamento moderatamente riformistico, mentre il PLI e le correnti conservatrici della DC intendevano tutelare il vecchio assetto sociale. Ne derivò un incerto “riformismo dall’alto”, che finì per scontentare gli strati sociali conservatori senza soddisfare quelli popolari. Gli atti principali di tale politica furono la riforma agraria (1950) e l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno (1950), che diedero risultati modesti e assai contraddittori. Nel 1953, nonostante l’apparentamento dei partiti della coalizione nel tentativo di ottenere i vantaggi della nuova legge elettorale Scelba (chiamata “legge truffa” dalle opposizioni), il quadripartito non raggiunse la maggioranza assoluta dei suffragi e non ottenne il premio di maggioranza. Il centrismo era sostanzialmente finito come progetto politico, anche se i governi della nuova legislatura ne ricalcarono ancora le alleanze.