censore

Magistrato dell’antica Roma repubblicana incaricato del censimento della popolazione a fini fiscali e politici. La censura, massima carica del cursus honorum, fu istituita nel 444 a.C. per motivi amministrativi, ma anche con la funzione politica di fare da contrappeso allo strapotere dei consoli. Vi accedevano ex consoli, inizialmente di stirpe patrizia, poi anche plebei (Lex Aemilia, 366 a.C.), eletti nei comizi centuriati ogni 5 anni, cioè a ogni censimento. Col tempo il censore divenne anche un’autorità morale, dotata (Lex Olivia, 312 a.C.) del potere di eliminare gli indegni (colpiti dalla nota censoria) dalle liste dei senatori e dei cavalieri.