celti

Popolazione le cui prime tracce risalgono al II millennio a.C. I celti parlavano dei dialetti indoeuropei e abitavano nel territorio compreso tra la Germania occidentale e la Francia orientale. Da queste regioni intrapresero una forte azione espansiva che tra l’VIII e il VI secolo a.C. li portò in molteplici direzioni: nelle isole britanniche, nell’Europa settentrionale, nella Francia meridionale, in Spagna, nell’Italia settentrionale, nella valle del Danubio e nei Balcani fino all’Asia Minore. La loro penetrazione in Italia venne fermata dai romani nel 222 a.C. Al ceppo celtico appartennero galli, belgi, britanni, celtiberi, galati. I celti svilupparono una notevole tecnologia e una cultura che si esprimeva anche con la scrittura. Essenziali ai fini della loro espansione e del loro sviluppo economico furono l’abilità nell’utilizzare il ferro per gli armamenti, la costruzione di carri, l’utilizzazione della macina di pietra. La cultura dei celti trovò la propria culla a partire dal V secolo a La Tène, sul lago di Neuchâtel in Svizzera, e si espresse in pregevoli manufatti artistici in metallo e nella produzione di vasellame e di oggetti in legno, subendo influenze etrusche, greche e scite. Significativa fu anche in Gallia la coniazione di monete. Le tribù celtiche abitavano in villaggi fortificati e a mano a mano si diedero un’organizzazione che portò ai vertici del potere dei capi-monarchi e si espresse in una diversificazione sociale articolata nel ceto sacerdotale, nell’aristocrazia militare, nel ceto artigianale e nella classe dei contadini. Accanto all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, l’attività venatoria ebbe un ruolo primario nell’approvvigionamento. La religione dei celti ebbe come divinità principali Teutanes, Taranis ed Esus. Essa giunse a includere divinità greco-romane come Giove, Marte, Mercurio e Minerva, era politeistica e si esprimeva in riti sacrificali officiati dai sacerdoti, i druidi, in luoghi aperti e, in età tarda, in templi. Erano pratica corrente i sacrifici di animali e talora anche umani. I celti credevano nell’aldilà, dove i buoni e gli eroi trovavano il loro premio, e nell’immortalità dell’anima. Tra il IV secolo a.C. e il I secolo d.C. i celti dovettero fronteggiare prima la conquista delle tribù germaniche (a partire dal IV secolo), poi quella romana (a iniziare dalle campagne di Cesare contro i galli nel 58-51 a.C.) e infine nelle isole britanniche l’assalto degli angli e dei sassoni (410 d.C.), così che le aree dei loro insediamenti subirono un crescente ridimensionamento.