casta

Derivante dal portoghese casta (“razza”, “stirpe”), il termine casta indica un gruppo di persone con uno specifico rango sociale, definito di solito dall’origine, dai legami matrimoniali e dall’occupazione. Benché se ne riscontrino diverse forme in altre società, il sistema di caste più sviluppato si trova in India, dove venne così definito da viaggiatori portoghesi nel XVI secolo. La suddivisione delle caste indiane in varna (“colori”) ne indica l’origine nell’invasione indoeuropea dell’India nel II millennio a.C. e nelle differenze razziali tra dominatori e dominati. Una prima istituzionalizzazione, tra il I millennio a.C. e i primi secoli dell’era volgare, definì i quattro varna fondamentali (sacerdoti; guerrieri; mercanti e artigiani; servi), cui si aggiunsero gli intoccabili, fuori casta, che svolgevano le mansioni più umili o erano decaduti da una delle quattro caste. Successivamente il sistema si andò frammentando in numerose sottocaste (jati) ugualmente distinte, fondate su rigide norme e sanzionate dalla sacralità dell’induismo. Il risultato fu una profonda differenziazione sociale, basata su gruppi rigorosamente chiusi, tra i quali erano vietati i contatti e la mobilità (tranne poche eccezioni). Bandito nel 1950 dalla costituzione indiana, il sistema delle caste si è invece rafforzato ed è tuttora un fattore di grande rilevanza politica e sociale.