Cassiodoro, Flavio Magno Aurelio

(Squillace 490 circa, † Vivario 583). Uomo politico e letterato romano. Figlio di un funzionario di Teodorico, entrò nell’amministrazione del re ostrogoto ricoprendo le cariche di questore (507), console (514) e magister officiorum, ovvero ministro per la politica interna (526). Convinto sostenitore della necessità di una piena fusione tra goti e italici, scrisse la Historia Gothica, in cui esaltava le tradizioni del popolo germanico al fine di renderlo più accetto all’aristocrazia romana. Nominato prefetto, fu consigliere di Amalasunta, di Teodato e infine di Vitige e cercò di attenuare i contrasti sempre più aspri tra ostrogoti e impero d’Oriente. La sua concezione politica entrò in crisi quando l’imperatore Giustiniano decise di conquistare le terre d’Occidente per riportare l’impero romano alla sua originaria potenza. Dopo l’occupazione di Ravenna nel 540 da parte del generale bizantino Belisario e la cattura di Vitige, Cassiodoro vide venir meno il proprio ideale di fusione tra romanità e popoli germanici. Da questa delusione scaturì il De anima, in cui Cassiodoro contrappone alla vanità della politica il valore fondamentale della fede. Ritiratosi a Vivario, fondò un monastero che divenne un importante centro di raccolta e rielaborazione di testi della cultura classica e cristiana.