African National Congress

Partito politico sudafricano. Fu fondato nel 1912 sulla base di un programma non violento di mobilitazione delle masse di colore sudafricane contro la segregazione razziale. Intensificò la sua azione negli anni Cinquanta, adottando la Carta della Libertà. Posto fuorilegge nel 1960, intraprese la lotta armata clandestina, continuata nei trent’anni successivi, anche dopo l’arresto e la condanna all’ergastolo, nel 1963, del suo capo Nelson Mandela. L’ANC divenne quindi l’anima dell’opposizione al regime di Pretoria, suscitando forti simpatie nell’opinione pubblica internazionale. Nel 1990 la svolta riformista in Sudafrica portò alla liberazione di Mandela e al ritorno del partito alla legalità. Nel 1991 Mandela divenne presidente dell’ANC, che vinse con un’ampia maggioranza le elezioni sia del 1994 sia del 1999, portando alla presidenza della Repubblica Sudafricana dapprima lo stesso Mandela (1994-99) e poi Thabo Mbeki (1999), che nel 1997 gli era succeduto alla direzione del partito. In occasione del congresso nazionale del 2007, il partito registrò l’emergere di forti contrasti interni, legati all’aspro confronto tra Mbeki e Jacob Zuma, che si concluse solo un anno dopo con la vittoria di quest’ultimo. Le tensioni interne spinsero tuttavia alcuni esponenti vicini a Mbeki a lasciare il partito e, nel 2008, a fondarne uno nuovo, il Congresso del Popolo (COPE). Nonostante la frattura, l’ANC guidato da Zuma riuscì a vincere con un’ampia maggioranza le successive elezioni generali del 2009.