Carlostadio

(Carlstadt 1480 circa, † Basilea 1541). Teologo protestante tedesco. Dopo aver studiato a Erfurt e a Colonia, nel 1510 si addottorò in teologia a Wittenberg, dove divenne arcidiacono. Nel 1515 si laureò in diritto a Siena. Passato dal tomismo all’agostinismo, aderì al luteranesimo, che difese nel 1519 nella disputa con J. Eck sulla grazia. Superando le esitazioni di Lutero, diede un contributo decisivo all’introduzione delle nuove forme di culto: nel 1521 celebrò a Wittenberg la liturgia in tedesco, officiò in abito civile e fece comunicare sotto le due specie; invitò i preti a sposarsi, incitò alla distruzione delle immagini sacre e intese in senso egualitario la dottrina del sacerdozio universale. Con la radicalizzazione del movimento di Wittenberg, giunse a negare la presenza reale di Cristo nell’eucarestia e fu sospettato di simpatie anabattiste, entrando così in aperto conflitto con Lutero. Bandito dalla città nel 1523 e poi espulso dalla Sassonia, dopo anni di peregrinazioni si stabilì in Svizzera grazie all’aiuto di Zwingli e dal 1534 divenne predicatore e professore a Basilea, dove morì di peste.