Carlo II

(Londra 1630, † ivi 1685). Re di Gran Bretagna e d’Irlanda dal 1660 al 1685. Terzo sovrano inglese della dinastia Stuart. Il suo regno storicamente s’identifica con la restaurazione seguita alla prima rivoluzione inglese e al protettorato dei Cromwell. Col padre Carlo I al principio della guerra civile, nel 1646 si recò in esilio in Francia, presso la madre Enrichetta. Dopo aver tentato invano di liberare il padre prima dell’esecuzione (1649), nel 1650 sbarcò in Scozia ma fu sconfitto da Cromwell a Dumbar (1650) e a Worcester (1651). Costretto di nuovo all’esilio – che trascorse nei Paesi Bassi spagnoli, in Francia e in Olanda – dopo la morte di Oliver Cromwell accettò i compromessi richiesti dal parlamento e dal generale Monck e salì al trono. Denominato the Merry Monarch, il suo regno fu caratterizzato da un lato dal cinismo e dalla superficialità di una corte gaudente, dall’altro da eventi luttuosi, come l’epidemia di peste del 1665 e l’incendio di Londra del 1666. Di tutto ciò, e degli insuccessi derivanti dalla seconda guerra contro l’Olanda (1664-67), fece le spese il suo primo ministro Clarendon, licenziato nel 1667 per far posto al cosiddetto “ministero della Cabala” (dalle iniziali dei suoi componenti di spicco contenute nel termine “Cabal”). Proseguendo nella politica filofrancese sancita dal trattato segreto di Dover con Luigi XIV (1670), le cui elargizioni finanziarie gli erano necessarie per rendersi indipendente dal parlamento, Carlo intraprese l’impopolare terza guerra contro l’Olanda (1672-74). Alla sua ambigua tolleranza verso i cattolici e alle sue tendenze assolutiste il parlamento contrappose il Test Act (1673), che escludeva i non anglicani dalle cariche pubbliche, e l’Habeas Corpus Act (1679), a difesa delle garanzie di libertà personali. Durante il suo regno iniziò anche a conformarsi il sistema bipartitico inglese dei tories e dei whigs. In mancanza di figli maschi legittimi, alla sua morte ebbe luogo un’aspra lotta di successione. I sostenitori del suo figlio illegittimo Giacomo, duca di Monmouth, appoggiati dai whigs di Shaftesbury congiurarono contro l’erede legittimo di Carlo, il fratello Giacomo, duca di York (il futuro Giacomo II), notoriamente cattolico e di convinzioni assolutiste. Scoperta la congiura gli autori furono imprigionati o esiliati.