Caraibi, mare dei

Mare dell’America Centrale. Fu scoperto nel 1493 da Cristoforo Colombo alla ricerca del passaggio verso le Indie orientali. Trae il nome dagli indiani Caribbi, che popolavano le Piccole Antille. Per circa un secolo rimase sotto il pieno controllo degli spagnoli che vi ricercavano in particolare metalli preziosi. La scoperta dell’Oceano Pacifico nel 1513 ne accrebbe l’importanza come rotta commerciale attraverso l’istmo di Panamá, attivando però una sempre più intensa attività di pirateria nei confronti dei convogli spagnoli da parte di inglesi, francesi e olandesi. Nel corso del XVII secolo nelle Piccole Antille inglesi, francesi, olandesi e danesi stabilirono propri insediamenti coloniali, dove fiorirono grandi piantagioni di zucchero, tabacco e altri prodotti tropicali lavorate da schiavi neri importati dall’Africa. Le ricchezze prodotte nei Caraibi divennero un fattore di primo piano nel commercio internazionale. Nel 1697 la Francia sottrasse alla Spagna la parte occidentale dell’isola di Hispaniola, la quale divenne indipendente nel 1804 in seguito alla vittoriosa insurrezione degli schiavi neri, che fondarono lo stato libero di Haiti. La prima metà dell’Ottocento vide la progressiva disgregazione di gran parte dell’impero spagnolo sulle rive del mare dei Caraibi. Dopo la guerra del 1898 con gli Stati Uniti, la Spagna perse infine anche Puerto Rico, andato agli USA, e Cuba, divenuta indipendente ma nella quale gli statunitensi stabilirono nel 1899 la base di Guantanamo. Nel 1903 Panamá acquistò l’indipendenza dalla Colombia. Un evento di grande importanza fu l’apertura nel 1914 del canale di Panamá, realizzato dagli Stati Uniti dopo il fallimento di un tentativo francese negli anni Ottanta dell’Ottocento. Nel corso del XIX secolo il mare dei Caraibi divenne oggetto di un sempre maggiore controllo da parte degli Stati Uniti, per i quali un vero e proprio trauma fu il costituirsi a Cuba, dopo la rivoluzione castrista del 1959, di uno stato comunista legato all’Unione Sovietica. Alla minaccia cubana gli USA risposero prima con la fallita invasione degli esuli cubani anticastristi nel 1962, seguita dalla pericolosissima “crisi dei missili” alla quale pose fine il ritiro delle basi missilistiche sovietiche, e poi con l’embargo, rivolto a isolare economicamente il regime di Castro. Altre significative manifestazioni della politica statunitense nella regione furono gli interventi militari a Santo Domingo nel 1965, a Granada nel 1983 e a Panamá nel 1990 contro regimi giudicati ostili.