Caprivi di Caprara di Montecuccoli

(Charlottenburg 1831, † Skyren 1899). Generale e uomo politico tedesco. Intrapresa la carriera militare nell’esercito prussiano (1849), partecipò alla guerra contro la Danimarca per lo Schleswig-Holstein (1864), alla guerra austro-prussiana (1866) e alla guerra franco-prussiana (1870-71). Alla guida dell’ammiragliato tra il 1883 e il 1888, rientrato poi nell’esercito (1888-90), alla caduta di Bismarck (marzo 1890) fu nominato presidente dei ministri prussiano (carica che mantenne fino al 1892) e cancelliere del Reich, nonostante la sua sostanziale estraneità rispetto alle élites tradizionali della politica tedesca. La sua ascesa alla suprema carica politica dell’impero coincise con l’inizio della cosiddetta “età guglielmina” e con il “nuovo corso” liberale che sembrò aprirsi all’indomani delle dimissioni del “cancelliere di ferro” e che ebbe la sua più significativa espressione nell’abolizione delle leggi eccezionali contro i socialisti (1890), introdotte da Bismarck nel 1878. In realtà la sostanza autoritaria, burocratica e militarista del regime politico imperiale rimase sostanzialmente intatta. Sostenuto dal partito del Centro e dai liberali progressisti, Caprivi introdusse importanti misure di politica sociale; al tempo stesso cercò di imprimere un carattere più accentuatamente liberistico alla politica commerciale tedesca, attirandosi l’aperta ostilità degli agrari e dei conservatori. Nel clima di imperialismo e di militarismo montante che segnò la storia tedesca ed europea nell’ultimo scorcio del secolo XIX, rafforzò l’esercito rendendo obbligatoria la leva biennale (1893). In politica estera tentò di contenere la corsa verso nuovi possedimenti coloniali; si sforzò anzi di trovare un accordo con la Gran Bretagna, siglando nel 1890 un trattato che definiva le rispettive sfere di influenza nel continente africano e che stabiliva il protettorato britannico su Zanzibar in cambio della cessione alla Germania di Helgoland e acquistando nel 1893 un piccolo territorio nella fascia nord-orientale della Namibia, la cosiddetta “striscia di Caprivi”. Assai più importante fu la sua decisione di rinsaldare i legami con l’Austria-Ungheria e l’Italia, rinnovando nel 1891 la Triplice Alleanza, e di non ratificare nel 1890 il patto di controassicurazione con la Russia, siglato segretamente da Bismarck nel 1887: in questo modo, infatti, furono create le premesse dell’intesa franco-russa e di quel pericoloso accerchiamento della Germania che segnò in modo decisivo la storia dei rapporti internazionali fino al primo conflitto mondiale. Violentemente criticato dagli agrari, dai conservatori e da Bismarck ed entrato in polemica con lo stesso Guglielmo II, Caprivi fu costretto a dimettersi nell’ottobre del 1894 e si ritirò definitivamente dalla vita politica. Gli subentrò Chlodwig Hohenlohe-Schillingsfürst.