Camerino

Cittadina italiana. Appartiene attualmente alla provincia di Macerata nelle Marche. I suoi abitanti, minacciati dai galli, si rivolsero per aiuto ai romani nel 310 a.C. e da allora rimasero fedeli alleati di Roma, ottenendone anche il diritto di cittadinanza. Alla fine della guerra greco-gotica (553) fu incorporata nell’esarcato bizantino di Ravenna. Conquistata successivamente dai longobardi, entrò a far parte del ducato di Spoleto, il cui duca si fregiò anche del titolo di duca di Camerino. Dopo aver vinto i longobardi, Carlo Magno creò la marca di Camerino, che si estendeva dall’Appennino al mare. Entrata nell’orbita del potere temporale della Chiesa sin dal 1198, mantenne tuttavia una notevole autonomia interna, riuscendo anche a organizzarsi in comune pressoché libero e divenendo, dagli inizi del secolo XIV, sede di uno studio universitario che sarà poi riconosciuto ufficialmente da Benedetto XIII nel 1727. Le libertà cittadine furono soppresse nel 1545, quando Camerino fu totalmente assorbita nello Stato della Chiesa. Dopo il periodo della dominazione napoleonica, nel 1814 ritornò a far parte dello Stato della Chiesa. Occupata con il resto dell’Umbria, nel 1860, dalle truppe piemontesi in marcia verso l’Italia meridionale, nel 1861 entrò a far parte del regno d’Italia.