cabala

Termine derivante dall’ebraico qabbalah, “dottrina tradizionale”. Presso gli ebrei era la dottrina segreta per l’interpretazione mistica e allegorica della Bibbia, trasmessa dapprima oralmente e successivamente esposta in alcuni trattati, tra i quali lo Jezirah (libro della Creazione) e lo Zohar (libro dello Splendore), pervenutici integralmente. Tali scritti espongono una dottrina essenzialmente emanatistica, in cui Dio (Ensof), inconoscibile in sé, crea il mondo dal nulla attraverso sostanze intermedie, i Numeri o Sêphirot. Essi, denominati le Dieci Sante Emanazioni, sono propriamente: la Corona, la Saggezza, l’Intelligenza, la Grazia, la Giustizia, la Bellezza, il Trionfo, la Gloria, il Fondamento e la Regalità. Dio, pur restando assoluta unità, attraverso i Numeri esplica la propria azione emanante espandendosi nelle molteplici realtà del mondo visibile. La cabala concepisce le differenti fasi della emanazione come evolventisi l’una dall’altra; ogni Sêphirah rivela solo un aspetto della creazione, pur contenendo le potenzialità di tutto ciò che viene dopo di esso nella scala della manifestazione divina, che tuttavia rimane latente. Notevole importanza riveste la Sapienza, che costituisce l’energia divina che opera nel mondo. Le azioni dell’uomo, inteso come microcosmo, influiscono sull’unità del macrocosmo e il mondo visibile, spinto dal desiderio, tende alla realtà intelligibile la quale, a sua volta, è portata per amore ad avvicinarsi e a unirsi a esso. L’anima umana, preesistente alla nascita, trasmigra in altri corpi dopo la morte del soggetto ed è costituita da due elementi, l’uno maschile e l’altro femminile; essa riproduce, nella propria struttura, le prime tre sostanze emanate, essendo spirito vitale, spirito intellettuale e infine anima dominante sulle due precedenti, sede delle virtù superiori e organo della santità. Storicamente il misticismo ebraico, sorto in Palestina e diffusosi tra il V e l’XI secolo in area mesopotamica (dove subì l’influenza di dottrine cristiane, neo-pitagoriche e islamiche), si propagò, a partire dal IX secolo, anche in Italia, Francia, Spagna e Germania. Nel XII secolo Maimonide elaborò una filosofia cabalistica sistematica che, nel XIII secolo, venne riformulata da Abulafià in una originale forma di cabalismo estatico. In età moderna Pico della Mirandola interpretò le dottrine cabalistiche come la miglior guida dell’uomo per l’interpretazione delle Sacre Scritture, in perfetto accordo sia con il pensiero filosofico pitagorico-platonico sia con la dottrina cristiana. Agli inizi del Seicento la cabala venne ripresa e sviluppata dagli adepti della Rosacroce, che elaborarono particolari rappresentazioni simboliche per la meditazione di cui si appropriarono, nei secoli successivi, vari gruppi e società segrete votati all’occultismo e all’esoterismo.