Bucero, Martino

(Schlettstadt 1491, † Cambridge 1551). Riformatore alsaziano. Monaco domenicano e poi prete secolare versato negli studi umanistici, seguì Lutero dopo aver assistito alla disputa di Heidelberg (1518) e divenne col tempo uno dei grandi riformatori del XVI secolo. Nel 1523 cominciò, insieme ad altri predicatori, a evangelizzare la città di Strasburgo, che nel 1529 aderì alla Riforma. Dal 1529 al 1549 edificò, nel vero senso della parola, la chiesa di Strasburgo secondo un modello protestante “ecumenico”: su un fondamento luterano l’edificio comprende elementi propri della riforma zwingliana e di quella anabattista. Nel secolo in cui si consumò la divisione della cristianità occidentale, fu uomo del dialogo e perseguì con tenacia (più di ogni altro riformatore) l’obiettivo dell’unità nella diversità non solo in campo evangelico ma anche con il cattolicesimo romano (partecipò agli importanti – anche se fallimentari – colloqui dottrinali di Worms e Ratisbona del 1541). Fu, su vari punti della dottrina dei ministeri e dell’organizzazione della Chiesa, il maestro di Calvino. A lui si deve anche l’introduzione della confermazione nelle chiese evangeliche, per responsabilizzare il più possibile ogni credente. Nella stessa linea creò, come antidoto a un cristianesimo di massa sovente poco consapevole, le “comunità cristiane”, nuclei di cristiani confessanti all’interno di ogni parrocchia. Inoltre fece della disciplina ecclesiastica una nota (distintivo, contrassegno) della Chiesa, accanto alla parola di Dio e ai sacramenti. Nel 1549 gli fu imposto, per volere dell’imperatore Carlo V, di lasciare Strasburgo. Si recò in Inghilterra, dove scrisse la sua opera principale, il De regno Christi, e rese importanti servizi alla riforma della chiesa anglicana.