Bruni, Leonardo

(Arezzo 1370 circa, † Firenze, 1444). Umanista, storico e uomo politico fiorentino. Dal 1396 a Firenze, entrò nel circolo di Coluccio Salutati e strinse amicizia con Vespasiano da Bisticci e Manuele Crisolora. Tra il 1405 e il 1415 fu segretario pontificio a Roma. Cancelliere della repubblica fiorentina nel 1410-11, nel 1416 ottenne la cittadinanza di Firenze e dal 1427 alla morte fu nuovamente cancelliere della città. Oltre alle traduzioni in latino di Aristotele, Platone, Plutarco e Senofonte, fra il 1400 e il 1401 scrisse la Laudatio florentinae urbis, in cui esaltò Firenze in quanto città ideale, erede della tradizione repubblicana romana. Fu autore di dialoghi di riflessione sulla cultura classica e delle biografie di Dante e Petrarca. Lasciò incompiuta la sua opera maggiore, la Historiarum florentini populi libri XII in cui, traendo ispirazione dall’opera di Livio, narrò le vicende di Firenze dalle origini sino al 1404. Grazie anche all’ampio ricorso a documenti originali, la sua opera inaugurò la storiografia umanistica che, in opposizione alla tradizione fiorentina di Giovanni Villani e dei suoi prosecutori, fu fortemente caratterizzata dall’esame critico delle fonti più antiche, sfatando le origini leggendarie di Firenze. La sua opera rimase ancora legata ai canoni retorici del latino aulico e mantenne il tipico andamento annalistico, tuttavia al suo interno si venne evidenziando la coscienza rinascimentale del distacco dall’epoca medievale. Di carattere storiografico sono anche i Rerum suo tempore gestarum commentarii in cui, attingendo al genere memorialistico, narrò gli eventi intercorsi fra il 1378 e il 1440, dei quali fu per lo più testimone.