Brissot, Jacques Pierre

(Chartres 1754, † Parigi 1793). Uomo politico francese. A Parigi prestò servizio per il procuratore Nolleau e si impose con il saggio Ricerche filosofiche sulla proprietà e sul furto considerati nella natura (1780). Viaggiò in Olanda, in Inghilterra e in America. Si impegnò personalmente nella lotta contro la schiavitù, fondando nel 1788 la “Société des amis des Noirs”. Ritornato in Francia, nel 1789 fondò il quotidiano “Le Patriote français”. Ebbe un ruolo di primo piano durante la Rivoluzione francese: repubblicano, già influente membro del club dei giacobini, all’Assemblea legislativa (1791) fu uno dei capi dei girondini (che da lui presero anche il nome di brissotini). Impose all’Assemblea la propria linea politica, che prevedeva la difesa della Rivoluzione attraverso la lotta contro gli emigrati e i preti refrattari, ma soprattutto la guerra esterna della Francia rivoluzionaria contro le potenze europee. Rieletto alla Convenzione (21 novembre 1792), in questa fase divenne sempre più profonda la sua opposizione ai montagnardi e a Robespierre. Alla caduta della Gironda (giugno 1793) fu processato da un tribunale rivoluzionario e ghigliottinato. Scrisse fra l’altro delle Memorie, pubblicate solo nel 1830, e uno studio Sulla Francia e gli Stati Uniti (1787).