Braudel, Fernand

(Luméville-en-Ornois 1902, † Parigi 1985). Storico francese. Allievo di Lucien Febvre, insegnò in Algeria, poi all’Università di San Paolo del Brasile e al Collége de France. Con Febvre creò una sezione di scienze economiche e sociali all’École Pratique des Hautes Études, inaugurata nel 1947. Nel 1956 succedette a Febvre nella direzione della rivista “Annales”. Interessato alla storia della mentalità, alla civiltà materiale e alla storia quantitativa, in Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II (1949, seconda ed. 1966) avviò un’analisi geostorica imperniata sulla dialettica spazio-temporale foriera di fecondi sviluppi nella storiografia degli anni Cinquanta e Sessanta. Nell’altra sua opera maggiore, Civiltà materiale, economia e capitalismo, secoli XV-XVIII (1967-79), applicò l’indagine geostorica al campo economico, in un’ampia prospettiva che dall’Europa preindustriale giunge a interessarsi delle prospettive del capitalismo. A partire dal 1979 si dedicò alla stesura di una storia della Francia, il cui primo volume uscì postumo col titolo Identità della Francia (1986). Importante per la storiografia contemporanea è soprattutto la sua concezione dell’unità delle scienze umane, alle quali la storia avrebbe il compito di fornire la dimensione temporale. Negli Scritti sulla storia (1969) auspicò dunque che concetti quali “riduzione allo spazio”, “lunga durata”, “tempo geografico”, potessero essere considerati linee di orientamento di una ricerca interdisciplinare collettiva.