Bonomi, Ivanoe

(Mantova 1873, † Roma 1951). Uomo politico italiano. Fu uno dei principali esponenti dell’ala riformista del Partito socialista italiano. Eletto alla Camera nel 1909, diede la sua adesione all’impresa di Libia (1911-12) e, insieme al gruppo più moderato dei socialisti riformisti, fu espulso dal PSI al congresso di Reggio Emilia (luglio 1912). Con Leonida Bissolati fondò quindi il Partito socialista riformista (PSRI), che ebbe il carattere di una formazione quasi esclusivamente “parlamentare”. Favorevole all’intervento con il gruppo dei cosiddetti “interventisti democratici”, si arruolò come volontario nella prima guerra mondiale. Ricoprì quindi diversi incarichi ministeriali: ai Lavori Pubblici nei governi di P. Boselli (1916-17) e di V.E. Orlando (1919) e alla Guerra con F.S. Nitti (1920) e con G. Giolitti (1920-21). Presidente del Consiglio tra il luglio del 1921 e il febbraio del 1922, si sforzò senza successo di far rientrare lo squadrismo fascista nell’orbita della legalità. Durante gli anni del governo mussoliniano si ritirò dalla politica attiva, dedicandosi a un’opera di riflessione sulla storia italiana (Dal socialismo al fascismo, 1924; Leonida Bissolati e il movimento socialista in Italia, 1929). Nel 1942 collaborò attivamente al movimento antifascista come capo dell’ala moderata all’interno del CLN. Tra il giugno del 1944 e il giugno del 1945 fu capo del governo e si sforzò di mantenere l’istituto monarchico e di contenere ogni ipotesi di rottura rivoluzionaria della legalità. Fu poi membro dell’Assemblea costituente e primo presidente del Senato della repubblica italiana (1948-51).