Abbas, Mahmoud (Abu Mazen)

(Zefat, Israele, 1935, viv.). Uomo politico palestinese.
Studiò legge presso l’Università di Damasco e, alla fine degli anni Cinquanta, fu tra i fondatori di Al-Fatah. Svolse un ruolo decisivo nella strategia negoziale che portò agli accordi di pace siglati a Madrid nel 1991 e a quelli di Oslo nel 1993, basati sul mutuo riconoscimento tra Palestinesi e Israeliani. Partecipò alle successive trattative di Camp David nel luglio 2000, respingendo le proposte di pace israeliane. Nel 2003 assunse brevemente l’incarico di primo ministro dell’Autorità palestinese, impegnandosi attivamente per la ripresa del dialogo con Israele e per la rinuncia definitiva al terrorismo. In seguito alla morte di Arafat nel 2004, fu nominato a capo dell’OLP e, all’inizio del 2005, fu eletto a larga maggioranza presidente dell’Autorità palestinese. Prese parte alle trattative di pace con Israele nel 2010, i quali però, a causa della questione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, si risolsero in un fallimento. Nel settembre 2011 avanzò la richiesta di ammissione dello Stato palestinese al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, incontrando tuttavia la forte opposizione degli Stati Uniti e di Israele. Nel 2012, in seguito al raggiungimento di un accordo tra Hamas e Al-Fatah, Abu Mazen fu incaricato di guidare un governo ad interim col compito di organizzare nuove elezioni legislative e presidenziali.
A un anno di distanza dal fallimento del precedente tentativo di ottenere pieno riconoscimento da parte dell’ONU, Abu Mazen tentò di aggirare l’opposizione di Stati Uniti e Israele, presentando all’Assemblea generale dell’ONU una bozza di risoluzione attraverso la quale potesse essere concessa alla Palestina la qualifica di stato osservatore permanente. La risoluzione, approvata nel novembre 2012, oltre a garantire implicito riconoscimento internazionale allo stato palestinese, sollecitò la ripresa dei colloqui di pace con Israele.