Vaticano, Città del

Stato attuale i cui confini sono compresi all’interno della città di Roma. Sorse formalmente nel 1929, dopo la stipulazione dei Patti lateranensi, al termine di una complessa vicenda iniziata nel 1870, quando il governo italiano pose formalmente fine allo Stato della Chiesa. Nel 1871 l’Italia definì unilateralmente i rapporti con la Santa Sede attraverso la “legge delle guarentigie”: riconobbe l’extraterritorialità dei palazzi del Vaticano e del Laterano e della villa di Castelgandolfo, assegnò alla Santa Sede una dotazione pari a quella di cui essa godeva prima del 1870 e si fece garante dell’inviolabilità della persona del pontefice. Si ribadì inoltre il libero esercizio del potere spirituale e temporale e la piena indipendenza dell’azione del clero. Fin dal principio la chiesa si rifiutò di riconoscere la nuova situazione e considerò lo stato italiano come uno stato “usurpatore” (con rilevanti conseguenze per la posizione dei cattolici nella vita politica italiana). Durante il fascismo si giunse altresì a una conciliazione fra le parti: lo stato della Città del Vaticano fu allora riconosciuto bilateralmente come entità pienamente sovrana e indipendente in seguito alla stipulazione dei Patti lateranensi (11 febbraio 1929), siglati da Benito Mussolini e Pio XI. Il pagamento di un forte indennizzo da parte italiana alla chiesa, il venir meno dei cardini della laicità dello stato e molte concessioni in ambito religioso suggellarono l’accordo fra i due firmatari. Lo stato del Vaticano – il cui territorio, patrimonio privato della Santa Sede, coincide con la Città del Vaticano e con alcuni palazzi che godono del diritto di extraterritorialità – fu così dotato di un proprio corpo armato, la guardia svizzera, di moneta e di bandiera. In quanto organismo apolitico con il fine predeterminato di garantire l’assoluta indipendenza della Santa Sede, si configurò come stato teocratico-ierocratico retto da un monarca assoluto di tipo elettivo (il “Sommo Pontefice” o, in caso di sede vacante, in sua vece il Collegio cardinalizio). Il concordato fu rinnovato a opera del governo Craxi nel 1984, con modifiche che segnarono in Italia la fine dello stato confessionale, in quanto il cattolicesimo non fu più riconosciuto come religione dello stato. Durante il pontificato di Giovanni Paolo II fu ampliata notevolmente la rete dei contatti diplomatici del Vaticano. Nel 1984 gli Stati Uniti strinsero con la Santa Sede relazioni diplomatiche, che erano cessate nel 1867. Il crollo dell’URSS portò al ripristino di normali relazioni con gli stati ex comunisti. Assai significativo fu anche lo stabilirsi delle relazioni con Israele nel 1993.