Salomone, isole

Stato attuale dell’Oceania. L’arcipelago delle Solomon Islands fa parte dello stato delle isole Salomone, eccettuate le isole di Bougainville, Buka e altre minori che sono entrate a far parte della Papua Nuova Guinea. Situate nel Pacifico sudorientale (Melanesia), furono raggiunte per la prima volta dallo spagnolo Álvaro de Mendaña de Neira nel 1567 e poi esplorate dall’inglese Ph. Cartaret e dal francese L. de Bougainville nel 1767-68. Dopo l’insediamento anglo-tedesco fra il 1886 e il 1893, con il trattato del 1899 le isole di Bougainville e di Buka entrarono a far parte della Nuova Guinea Tedesca. Sul resto dell’arcipelago fu riconosciuto il protettorato britannico già istituito nel 1893. Nel 1920 la parte tedesca fu affidata al mandato australiano. Durante la seconda guerra mondiale l’arcipelago fu dapprima occupato dai giapponesi (gennaio 1942) e in seguito, dall’agosto 1942, progressivamente liberato dagli americani. Al largo dell’isola di Guadalcanal, la più grande dell’arcipelago, si svolse nel novembre 1943 una decisiva battaglia navale fra la flotta americana e quella nipponica. La parte (ex tedesca) affidata al mandato australiano entrò a far parte nel 1975 della Papua Nuova Guinea. Le isole poste sotto il protettorato britannico dopo la seconda guerra mondiale raggiunsero l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth nel 1978, assumendo l’assetto di una monarchia parlamentare formalmente sottoposta alla sovranità britannica. Il primo capo del governo della nazione indipendente fu Peter Kenilorea (1978-81 e 1984-86), mentre negli anni successivi governarono Solomon Mamaloni, leader del Partito dell’alleanza del popolo (PAP) e Ezekiel Alebua. Le elezioni politiche del 1993 portarono alla formazione di governi guidati prima da Francis Billy Hilly e poi ancora da Solomon Mamaloni, che, accusato di corruzione, fu sostituito nel 1997 da Batholomew Ulufa’alu. In seguito allo scoppio di violenze etniche, nel 2000 un colpo di stato rovesciò il governo legittimo e gettò il paese nel caos. Solo dopo l’invio da parte di Australia e Nuova Zelanda di un contingente militare, fu raggiunto un accordo, che portò alla formazione di un fragile governo guidato da Manesseh Sogavare del Partito progressista del popolo (PAP). Il PAP invece vinse le elezioni politiche del 2001 e il suo leader Allan Kemakeza assunse la carica di primo ministro fino al 2006. Dopo una breve fase di instabilità politica, nel 2007 divenne primo ministro il liberale Derek Sikua, che fu poi sostituito nel 2010 da Danny Philip, leader del Partito riformista democratico (RDP), il quale pose al centro del proprio programma di governo l’ipotesi di una riforma costituzionale.