Macedonia

Stato attuale dell’Europa meridionale. I macedoni fecero la loro comparsa nella regione dell’attuale Macedonia intorno all’VIII secolo a.C. Essi ebbero poi un ruolo assai rilevante nella storia della Grecia antica sotto i regni di Filippo II (359-36 a.C.) e soprattutto di Alessandro Magno (336-23 a.C.). Dopo che il primo ebbe sottomesso la Grecia in seguito alla battaglia di Cheronea (338 a.C.), Alessandro portò il paese al massimo della sua potenza, facendone il nucleo propulsore della costituzione di un grande impero. Nel 148 la Macedonia, conquistata dai romani, divenne una provincia. In seguito alla divisione dell’impero romano nel 395 d.C., il paese divenne parte dell’impero d’Oriente. Nel VII secolo, dopo aver subito l’irruzione dei goti e degli unni, si insediarono nel suo territorio tribù slave. Tra il IX e il XIV secolo la Macedonia fu dominata da bizantini, bulgari e serbi, fino a che nel 1389 cadde sotto la completa dominazione ottomana, durata per cinque secoli. Il congresso di Berlino del 1878 riconfermò il dominio turco su di essa. In seguito alle guerre balcaniche (1912-13), la Macedonia venne spartita tra Serbia, Bulgaria e Grecia, così da alimentare un forte movimento nazionalistico incline all’uso di metodi terroristici. Occupata dalla Bulgaria tra il 1941 e il 1944, la Macedonia entrò a far parte nel 1946 della federazione iugoslava (Iugoslavia). Nei primi anni del dopoguerra la Macedonia fu oggetto di aspre contese tra la Iugoslavia, la Grecia e la Bulgaria. Dopo la dissoluzione della federazione iugoslava, la Macedonia proclamò nel 1991 la propria indipendenza, in un contesto di perdurante tensione con la Grecia a causa delle rivendicazioni del nuovo stato macedone sulla Macedonia greca. Un accordo con la Iugoslavia nel 1996 pose fine al contenzioso sulle frontiere. Le elezioni del 1998 videro la sconfitta dei socialdemocratici e la vittoria di una coalizione di destra. La guerra della NATO contro la Iugoslavia nel 1999 creò una pesantissima situazione per la Macedonia, che dovette fronteggiare l’arrivo di oltre 300.000 profughi, in parte rientrati dopo la fine del conflitto. Nel 2001 il movimento di guerriglia del Kosovo si estese alla Macedonia occidentale giungendo al confronto armato con l’esercito. Dopo alcuni mesi di intensi scontri, fu raggiunto, attraverso la mediazione di UE e USA, un accordo di pace con cui furono previste modifiche costituzionali a favore della minoranza di etnia albanese. Le elezioni politiche del 2002 segnarono il successo dei socialdemocratici, mentre quelle successive del 2006 e del 2008 riportarono al governo una coalizione conservatrice, guidata dal Partito democratico per l’Unità nazionale macedone. Nel 2005 la Macedonia si candidò ufficialmente per entrare a far parte dell’Unione europea e della NATO.