Liechtenstein

Stato attuale dell’Europa centrale. Popolato sin dall’antichità, fu invaso dagli ostrogoti nel V secolo. Diviso fra i feudi di Schellenberg e Vaduz, raggiunse l’unificazione territoriale nel XVII secolo grazie all’acquisto dei due territori da parte del principe Giovanni Adamo Andrea di Liechtenstein. Nel 1719 l’imperatore Carlo VI lo rese principato sotto la guida di Giuseppe Giovanni Adamo di Liechtenstein. Durante il periodo napoleonico fece parte della Confederazione del Reno, e dal 1815 al 1866 della Confederazione germanica, stabilendo rapporti privilegiati con l’impero asburgico, con il quale siglò un’unione doganale. Rimasto neutrale nel primo conflitto mondiale, con la promulgazione della costituzione nel 1921 il principato entrò a far parte del sistema doganale e monetario elvetico, riuscendo a evitare anche il diretto coinvolgimento nella seconda guerra mondiale. Retto dal 1938 dal principe Franz Josef II, nel secondo dopoguerra il Liechtenstein, alla cui guida si alternarono il Partito borghese per il progresso (PBP) e l’Unione patriottica (UP), assunse progressivamente il carattere di centro bancario internazionale. Nel 1984 il suffragio fu esteso anche alle donne. Alla morte del principe Franz Josef II nel 1989 salì al trono il figlio Hans Adam II, sotto il regno del quale il Liechtenstein entrò a far parte dell’ONU (1990) e del WTO (1995). Nel 2003, dopo un lungo braccio di ferro con il parlamento, fu approvato un referendum costituzionale con cui furono ampliati i poteri del principe.
Nel 2004, il principe Alois, assunse le responsabilità di governo, nonostante Hans Adam conservi formalmente la carica di capo di Stato. Nel 2006 il principato celebrò il suo duecentesimo anniversario.