L’Italia meridionale dal dominio normanno al regno di Federico II

Federico II di Svevia Il consolidamento del regno di Sicilia

Il 25 luglio 1215 Federico fu nuovamente incoronato re di Germania ad Aquisgrana, dove si impegnò a bandire una crociata. Il 22 novembre 1220, dopo avere ceduto la corona tedesca al figlio minorenne Enrico VII, fu incoronato imperatore a Roma dal papa Onorio III, promettendo di mantenere diviso il regno di Sicilia dall’impero. Negli anni successivi rafforzò il proprio potere in Sicilia, spezzando la resistenza e i privilegi dei baroni e sconfiggendo i saraceni; aumentò le difese del regno con la costruzione di castelli e forti, ampliò i porti e istituì una flotta militare e una commerciale. Proseguì quindi il tentativo di creare un ordinamento centralizzato emanando misure miranti a porre il commercio sotto controllo statale e ad attribuire allo stato il monopolio della manifattura di alcuni prodotti. Istituì poi un’amministrazione di funzionari istruiti presso l’Università di Napoli, fondata nel 1224. Durante il suo regno la corte di Palermo – in cui confluivano influssi normanni, arabi, greci, latini ed ebraici – divenne un centro culturale di prima grandezza, alimentato dal grande interesse dello stesso re per le lettere, le arti, le scienze e la filosofia. Nel 1225 sposò Isabella di Brienne, ottenendo i diritti sul regno di Gerusalemme.