La colonizzazione fenicia

fenici Le esplorazioni e l’espansione coloniale

Sostituitisi spesso ai micenei e agli egiziani sulle principali rotte commerciali del Mediterraneo, fin dal X secolo i fenici intrapresero anche spedizioni che li portarono al di là dei confini di questo mare. Nello stesso periodo in cui raggiunsero il paese di Tarshish (forse la Spagna meridionale) i fenici di Tiro toccarono, in una spedizione organizzata con il re Salomone, il paese di Ofir (probabilmente lo Yemen o la Somalia). Fra il VII e il VI secolo si deve collocare la circumnavigazione dell’Africa effettuata, secondo la testimonianza di Erodoto, per conto del faraone Nekao II. Per quanto riguarda invece la vera e propria colonizzazione fenicia, il primo esempio è quello di Cipro, dove già nel X secolo furono creati numerosi insediamenti fissi. Nell’VIII secolo le colonie fenicie si moltiplicarono in varie aree del Mediterraneo, dalla Sicilia occidentale (Mozia, Panormo, Solunto) alle isole di Malta e Pantelleria, dalla Tunisia (Cartagine, Utica) alla Sardegna (Tharros, Nora) alla Spagna (Malaga, Andra, Ibiza, Cadice). L’espansione coloniale dei fenici si svolse parallelamente alla colonizzazione greca e portò a una vera e propria spartizione delle aree di influenza nel Mediterraneo. Colonie e basi stabili vennero anche fondate in prossimità e oltre le colonne d’Ercole, sulla costa atlantica del Marocco: i siti di Volubilis, Tangeri, Lixus, Sala, Thamuda, Kouas e soprattutto dell’isola di Mogador testimoniano la presenza fenicia intorno al VII-VI secolo. Come nel caso dei greci, anche per i fenici la colonizzazione vera e propria seguì a una fase “precoloniale”, nella quale il commercio si svolgeva con modalità più semplici e in regime di monopolio, senza richiedere quindi la presenza di basi stabili in aree lontane. Molto dubbia risulta invece la tesi che collega il fenomeno della colonizzazione alla pressione esercitata dagli assiri nell’area libanese (perché quest’ultima è in realtà più tarda) oppure ai contrasti politici intervenuti in seno alle classi dirigenti delle varie città-stato (si tratta infatti di una lettura della colonizzazione fenicia sulla falsariga di quella greca). Quanto al rapporto fra la madrepatria e le colonie, queste ultime, a differenza di quelle greche, non nacquero come colonie autonome ma come dipendenze della città d’origine nei confronti della quale erano tributarie. Solo con il passar del tempo la lontananza dalla madrepatria portò anche le colonie fenicie ad affrancarsi da ogni vincolo di dipendenza.