L’Africa nel XVI secolo

Africa L’arrivo degli europei

Nel XV secolo i portoghesi, seguiti poi da spagnoli, francesi, inglesi e olandesi, iniziarono a viaggiare lungo le coste africane (i cui contorni furono noti in Europa dal 1500), seguendo la via delle Indie. Vennero fondate stazioni commerciali sulle coste per il traffico di oro, avorio e spezie, ma fino alla fine del XVIII secolo non ci si spinse all’interno. La scoperta dell’America (1492), che fece presto nascere il bisogno di manodopera per le colonie spagnole, diede però un enorme impulso al commercio degli schiavi (schiavitù), già esistente in Africa fin dall’antichità. Praticato su vasta scala dalle potenze europee, ma anche dagli arabi verso l’Asia, tale commercio fu rovinoso per il continente sul piano sia demografico che economico, provocando il declino dell’agricoltura e dell’allevamento e la nascita di stati negrieri autoritari e corrotti. Fino all’inizio del XIX secolo, inoltre, la diffusione dell’islam nell’Africa centro-occidentale provocò guerre sante, mentre nelle regioni centro-meridionali diversi regni conobbero la penetrazione portoghese e olandese, nonché la diffusione del cristianesimo.